Le origini del ballo Lindy Hop e del Boogie Woogie

Boogie Woogie e Lindy Hop

Le origini del Lindy Hop e da qua anche del Boogie Woogie hanno un significato molto profondo e decisamente positivo. Alla base di questi passi c’è infatti la voglia dei giovani di andare oltre le discriminazioni e di esprimere tutta l’energia, la vitalità e la loro voglia di conoscere e sperimentare.

Il Lindy Hop

Il Lindy Hop nasce a New York, più precisamente ad Harlem, negli anni ’20 e ’30. Pare che il nome di questo ballo sia stato inventato da George ”Shorty” Snowden, abilissimo ballerino. Dopo una gara nel 1927 rinominò il genere in Lindy Hop in onore del pilota Charles Lindbergh, che in quell’anno aveva terminato il volo transoceanico partendo dagli Stati Uniti ed arrivando in Francia. Per la continua evoluzione del Lindy Hop, inizialmente vennero usati anche altri termini, come ad esempio Jitterbug, cioè ”ballo nevrastenico”, proprio per la tendenza dei giovani ballerini a preferire ritmi veloci, usando passi decisamente appariscenti.

Le origini del ballo Lindy Hop vedono un’unione dei movimenti europei con quelli tipici dei balli africani. Proprio in questo sta la sua bellezza: rappresenta un vero e proprio fenomeno culturale in grado di superare le discriminazioni e le separazioni che hanno caratterizzato quel periodo storico. Nella storica ballroom Savoy, alla 141st Street, la segregazione non aveva accesso, tutti potevano ballare insieme, ispirarsi e condividere i passi. Proprio in questo clima è evidente come il Lindy Hop sia nato e si sia sviluppato con uno stile tutto suo, definito anche ”Savoy Style”.

Nel suo periodo d’oro, il Lindy Hop attirò anche l’attenzione dell’industria cinematografica, dove ha preso largo spazio nel film Hellzapoppin’, anche se in tale occasione lo stile venne più studiato per creare coreografie complicate e decisamente scenografiche. Questa esposizione contribuì moltissimo alla diffusione di questo ballo. Il Lindy Hop è ballato su musica Swing ed ha dato origine a numerosi altri tipi di balli. Con l’arrivo del Be-Bop e del Rock’n’Roll e l’introduzione dell’entertainment tax (tassa sul divertimento) tutto divenne molto più costoso, dunque il Lindy Hop abbandonò temporaneamente la scena per tornare però verso la metà degli anni ’80 grazie a Frankie Manning, conosciuto come ambasciatore del Lindy Hop.

Il Boogie Woogie

Numerose ispirazioni del Boogie Woogie si trovano nel Lindy Hop. Quando quest’ultimo è arrivato in Europa, dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha visto un’evoluzione differente da quella avvenuta in America.

La musica utilizzata per accompagnare il Boggie Woogie nasce negli anni ’20 nel sud degli Stati Uniti, tra il Texas e la Louisiana. In queste aree la comunità nera amava distrarsi almeno per un po’ dalle fatiche e dalle preoccupazioni quotidiane scatenandosi sulle note di un pianoforte suonato in genere da qualche artista nomade. Molto spesso questi musicisti suonavano all’interno delle carrozze dei treni, usando il ritmo delle rotaie durante la corsa. Usando il nome dato ai carrelli ferroviari, bogies, inizia a definirsi il termine Boogie Woogie. In realtà esistono anche altre versioni riguardanti la nascita del nome, ad esempio la parola boogie viene tradotta con ‘osceno’, mentre il woogie sarebbe un ballo tipico del popolo nero dell’Alabama. Al di là della natura del nome, il Boogie Woogie nasce come un ballo grazie al quale le fasce più povere di una popolazione segregata poteva trovare rifugio ed un po’ di allegria. Il Boogie Woogie non ha alle sue radici degli schemi ben precisi, basandosi invece pressochè sull’improvvisazione. Successivamente inizia a prendere corpo ed identità usando molti passi del Lindy Hop, lasciando comunque spazio all’interpretazione dei ballerini.

Vivacità, spontaneità ed energia sono senza dubbio le parole d’ordine per questi generi di ballo.

 

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